Il “no contact” – l’ultima risorsa del capro espiatorio


Il ‘No Contact’ non è una scelta semplice che i capri espiatori fanno per tenere lontana la famiglia, ma una decisione sofferta alla quale sono costretti per poter proteggere loro stessi dall’abuso continuativo degli stessi membri, i quali si rifiutano di instaurare relazioni sane e di rispettare i limiti altrui.

Cos’è il ‘No Contact’?

no-contactSemplicemente, il ‘No Contact’ significa mettere fine a qualunque tipo di comunicazione – di persona, al telefono, via email, via messaggi o simili  – con il membro della famiglia abusante (in modo verbale emozionale e talvolta fisico) e con chi supporta tale situazione.  A volte è l’ultima risorsa per mettere fine a minacce e ulteriori molestie fisiche. La cosa più tipica dei capri espiatori è che il ‘No Contact’ termina nel momento in cui gli abusanti fanno ammenda e promettono solennemente di non farlo mai più , purtroppo questo è  improbabile e rarissimo ma dimostra la speranza e il desiderio, da parte del capro espiatorio, di avere sane relazioni familiari. Il fatto che le famiglie del capro espiatorio neghino il comportamento abusante è una dichiarazione della disfunzione psicologica dell’intero nucleo familiare.

Perché i capri espiatori scelgono il ‘No Contact’

I capri espiatori in genere hanno ripetutamente cercato,  attraverso anni o decenni, di mantenere e migliorare i rapporti con le persone difficili della famiglia solo per poi ricevere in cambio delusioni, bugie, derisione, vergogna, abusi a tutti i livelli, a prescindere dai loro sforzi.

Se poi cercavano di uscire dal ruolo di capro espiatorio venivano definiti come: ”il problema della famiglia” sminuendo le richieste di aiuto contro l’abuso. La crudele ironia di questo è che spesso porta a un’esponenziale risposta dei bersagli di porre una fine.

cp48c-400x247A causa di tutto questo circolo vizioso molti capri espiatori scelgono il ‘No Contact’ come l’ultima salvezza per allontanarsi dai maltrattamenti. Il timore dell’abuso abituale nelle mani della famiglia e la voglia di scappare dal trauma di essere il capro espiatorio.
È un’esperienza disumanizzante, i bersagli sono considerati come senza diritti umani dai membri della propria famiglia maltrattante. Si comprende, da questa prospettiva che, il ‘No Contact’ sia una strategia essenziale di sopravvivenza
psicologica.
Altre motivazioni che portano a questa scelta sono un ulteriore aumento dei maltrattamenti: quando si ha a che fare con dei drogati che non sono in terapia, quando  si vuole proteggere il proprio partner, i bambini o altri familiari o amici dall’abuso; come si vede da questi esempi, si tratta di un atto di disperata auto protezione per i capri espiatori che desiderano relazioni sane, senza umiliazioni e senza maltrattamenti;

Dicendo ‘No’ all’essere dei capri espiatori si scappa dall’incubo di non avere mai il diritto di essere dalla parte giusta, soprattutto quando lo si è.

Dicendo “No” all’abuso.

Tramite la scelta del “No contact”, i capri espiatori stanno dicendo “No”  al rendersi ancora disponibili ad essere abusati. Essi stanno scappando dall’incubo che si ripete, di non avere mai la possibilità di essere visti come membri amabili e degni della famiglia, che invece li etichetta come cattivi soggetti.
isolatedclean-001-500x416Essi oltrepassano la linea della falsa colpa per disfunzioni familiari. Dicono “No” alla proiezione della colpa, della vergogna e dei comportamenti inappropriati tra essi stessi e i loro accusatori. L’essere capro espiatorio, così come altre forme di abuso e di bullismo, si basa sul rifiuto e sulla proiezione dei problemi di uno o di più membri del gruppo presi a  bersaglio. Dicendo “Io non lo farò mai più”, i capri espiatori si stanno tirando fuori da modelli tossici e da dinamiche  familiari abusive. Loro stanno rifiutando di prendersi le responsabilità per i problemi di altre persone. Alla fine loro stanno scegliendo la sanità mentale ed il loro benessere

Come intraprendere il No Contact e cosa aspettarsi

La decisione di intraprendere la fase di ‘No contact’ è molto personale. Si tratta di una decisione dettata dal diritto di voler interrompere il ciclo di umiliazioni subite da parte dei membri della famiglia. Questa decisione può essere presa in silenzio oppure può essere comunicata apertamente a uno o più membri della famiglia.
La cosa importante è scegliere se essere chiari o no circa la propria intenzione di intraprendere il No-contact. Natuarlmente ci sono i pro e i contro per entrambe le scelte.

Comunicare o no il No Contact?

Se la vittima decide di rivelare la propria decisione di interrompere ogni tipo di rapporto, questo comporta di dover essere molto diretti riguardo il proprio intento. Sebbene ciò crei chiarezza per quanto riguarda l’intenzione, si verificherà, molto probabilmente, un’escalation di comportamenti da parte del persecutore, nonostante la distanza
di sicurezza stabilita.
I persecutori si mettono subito sulla difensiva quando il loro comportamento abusivo è stato identificato e scoperto, sebbene continuino a non avere problemi a perpetrare la loro violenza sulla vittima – questo rappresenta la loro ultima forma di  ipocrisia.

Interrompere ogni contatto potrebbe generare rabbia nel persecutore, aggravando il conflitto e alimentando l’indignazione del persecutore stesso che colpevolizzerà la vittima di cattiveria per aver interrotto i contatti. D’altra parte, se la vittima sceglie di non comunicare la propria decisione di stabilire il No contact, questo può  anche essere ignorato o utilizzato dal persecutore come capro espiatorio per la fine della relazione. In altre parole, a prescindere dalla scelta della vittima di  divulgare o no il No Contact, il persecutore continuerà con le sue maldicenze nel tentativo di diffamare – e quindi di controllare – la vittima.
Le vittime dovranno quindi soppesare i pro e i contro della dichiarazione di No-contact.

Una volta che si è stabilito di voler interrompere ogni contatto con il persecutore, è molto importante che la vittima non mostri cedimenti. Mantenere il No Contact può essere infatti molto difficile di fronte alle pressioni dirette o indirette dei familiari o dei loro alleati, che tenteranno di far ritornare la vittima al suo ruolo di “problema della famiglia”.
Le tattiche di colpevolizzazione, come far sentire la vittima in colpa della tensione creata dal No-contact, possono essere utilizzate come tentativo di forzare la decisione della
vittima per riportarla nel sistema disfunzionale della famiglia.
Le vittime devono impegnarsi a mantenere la propria decisione per salvaguardare la pace interiore, ma anche per stabilire dei confini e dimostrare che si è disposti a porre dei confini allo scopo di farsi trattare civilmente dagli altri.

christianitys-favorite-scapegoatsIn conclusione, il No Contact è una decisione forte e sana per molte vittime, che comunicano in maniera ferma la decisione di non voler più essere parte delle dinamiche di vittimizzazione. Si tratta di una scelta positiva, coraggiosa e decisa allo scopo di prendere il controllo di se stessi, della propria identità e delle relazioni. Allo stesso tempo può diventare uno spazio aperto e consapevole per dei cambiamenti positivi
della famiglia e per scoprire eventuali alleati all’interno di essa.

Quanto costa il “No Contact” ai capri espiatori

La perdita: il No Contact può essere una delle scelte più strazianti che il capro espiatorio possa compiere. Nonostante sia una decisione legittima l’allontanarsi da un abuso, il No Contact rappresenta una rottura e talvolta la perdita permanente della famiglia. Dal momento che la maggior parte dei capri espiatori sta bene dal punto di vista mentale, prova giustamente dolore di fronte a questa perdita. I capri espiatori vengono privati dell’unica cosa che meritano venendo al mondo: essere desiderati ed amati dalla famiglia, soprattutto dai genitori. E’ già abbastanza doloroso aver sopportato il tradimento del capro espiatorio e poi dover smettere di sperare attuando il No Contact. Questa scelta comporta un notevole coraggio ed i capri espiatori meritano comprensione e sostegno.

stand-alone-christmas-guide-friendly-1-1024x742I capri espiatori possono anche subire la reazione a catena dell’alienazione, generata da una serie di calunnie a causa delle quali i rapporti con i parenti possono essere rovinati o addirittura persi, all’interno di una situazione di accettazione del mito del capro espiatorio. Questo crea un grande senso di solitudine nel capro espiatorio, soprattutto in quei periodi dell’anno dedicati alla famiglia, come il Natale. Per coloro i quali sono cresciuti all’Interno di un sistema familiare con presenza di capro espiatorio, i periodi di vacanza erano spesso pieni di tensioni e quindi questi momenti possono essere per loro emozionalmente devastanti, a causa di queste associazioni di tipo traumatico.

I capri espiatori sopravvissuti che hanno utilizzato il No Contact possono non essere più in grado di includere i membri della loro famiglia in avvenimenti importanti come nozze, nascite, lauree, nuovi impieghi, ecc. Ed i capri espiatori che hanno deciso di utilizzare il No Contact possono diventare più vulnerabili se non trovano nessuno su cui contare quando le cose si fanno difficili, come nei momenti di grave malattia, di perdita del lavoro, durante un divorzio o quando si possono trovare in difficoltà finanziarie.

Abuso reiterato e narcisismo: molti capri espiatori provengono da famiglie con disturbi comportamentali – spesso di tipo narcisistico – il che significa che a capo di queste famiglie vi sono individui maniaci del controllo, egocentrici, anaffettivi, denigratori, malati mentalmente. Può risultare veramente arduo per i capri espiatori sfuggire dallo sguardo inquisitore di queste famiglie, che fanno affidamento sul poter scaricare su qualcuno i loro problemi e che temono di perdere il controllo sul loro “bersaglio” che, per il narcisista, assume il ruolo di un “bisogno psicologico” , che gli impedisce di trovarsi a disagio con se stesso. I capri espiatori sono perfetti per ricoprire questo ruolo di “bisogno psicologico”.

I narcisisti hanno un fragile senso di se poiché hanno un “luogo di controllo esterno” il che significa dover dipendere dall’immagine che gli altri rimandano loro per apparire persone degne ed amorevoli, poiché essi, da soli, non ne sarebbero in grado. In altre parole, i narcisisti dipendono dal modo in cui le altre persone li considerano per poter star bene con se stessi.
Ma, sotto sotto, i narcisisti hanno una paura inconscia di essere inadeguati che emerge ogni qual volta non vengono posti su di un piedistallo, quando vengono loro mosse delle critiche o quando viene loro chiesto di render conto dei loro comportamenti scorretti. Quando ciò succede, la rabbia narcisistica monta ed i capri espiatori vengono ritenuti i responsabili di questa loro infelicità.
I membri narcisisti di una famiglia mancano di comprensione profonda e non si vedono come responsabili del loro comportamento. Data la fragilità del loro ego e non avendo la
forza per l’autoriflessione, hanno bisogno di un capro espiatorio che rimuova la loro sofferenza. Le difese principali dei narcisisti sono la negazione, il minimizzare la loro responsabilità personale, il dare la colpa agli altri e la rabbia.

I capri espiatori che lasciano le famiglie narcisiste spesso provano un malessere continuo che può essere imputabile ad un confronto diretto, ad abusi “dietro le quinte” come ad esempio bugie maliziose e pettegolezzi.

Pregiudizi sociali: nella nostra cultura c’è un potente pregiudizio giudaico-cristiano contro il No Contact. I taciti credo quali “Perdona e dimentica” e “Porgi l’altra guancia”
sono contrari alla necessità di proteggersi dall’abuso. Il No Contact è anche una minaccia al mito della buona famiglia. Di conseguenza, i capri espiatori che utilizzano il No Contact
sono spesso giudicati con durezza e falsamente accusati di essere insensibili,menefreghisti e ostili – esattamente le caratteristiche del comportamento delle persone che abusano.

La vita dopo il No Contact

Cosa aspettarsi

531147_456622854409555_59576994_nMolti capri espiatori superstiti descrivono un senso di liberazione e, la maggioranza, prova un senso di pace con il tempo. Il sistema nervoso probabilmente inizierà a calmarsi una volta usciti dalla linea di fuoco. Allo stesso tempo, la vita può essere impegnativa specialmente durante i primi tempi. E’ uno shock per il sistema separarsi dal nucleo familiare e richiede un processo di elaborazione del lutto e di adattamento. Come visto in precedenza, il No Contact può essere particolarmente doloroso in particolari occasioni e durante le vacanze il cui fulcro è l’unione della famiglia. I capri espiatori possono sentirsi a disagio nel rispondere a domande imbarazzanti sulla famiglia.

Curate i rapporti con una famiglia estesa laddove questo sia possibile. Tentate di scoprire quali membri della vostra famiglia possono essere dalla vostra parte. Con i membri della
famiglia di cui non siete sicuri, potete iniziare con conversazioni a basso rischio e attività (ad esempio uscire per un caffè) che vi permettono di costruire relazioni sane e “sentirli fuori dalla vostra vita”. Condividete qualcosa che non vi renda vulnerabili se la persona con cui state parlando sembra non comprendere o non rispondere positivamente. Per esempio, “mi piacerebbe conoscerti meglio, incontriamoci”. Se la risposta è positiva, quando vi incontrate potete dire una cosa tipo “mi piacerebbe conoscerti meglio perché mi sembri il tipo di persona che rispetta gli amici e la famiglia”.

Osservate nuovamente la reazione del vostro interlocutore. Se è positiva potete approfondire gradualmente. Per esempio, se vi chiedono le vostre intenzioni per le imminenti vacanze e la famiglia, se vi sentite sicuri potete rispondere “Ho deciso di
passare le vacanze di Natale con i miei amici”.

Continuate ad osservare come reagisce l’altra persona – positivamente, negativamente o in maniera neutrale. Se le cose vanno bene, avete il via libera per condividere qualcosa di
più personale come “ho deciso di passare il Natale con gli amici per sfuggire alle dinamiche negative della mia famiglia”. Vi è la possibilità che anche un membro della vostra famiglia allargata abbia subito dinamiche familiari negative e che approvi la vostra scelta di liberarvi da esse minimizzando i contatti.

imagesRidefinite il concetto di famiglia. Dove è scritto che la famiglia deve essere quella biologica?  La famiglia dovrebbe essere composta da persone di cui ci si fida e che si curano di noi, e viceversa. Per molti capri espiatori, sono gli amici a comporre la famiglia. Alcuni capri espiatori costruiscono deliberatamente dei legami con amici con famiglie emotivamente ricche in modo da essere parte di quella famiglia e ricomporre quello che, talvolta, manca nelle loro stesse vite. Se un vostro intimo amico vi chiede della vostra famiglia, dovreste avere l’onestà di rispondere “La mia famiglia è abusiva, e ho deciso di non avere alcun contatto con loro per ora”. I buoni amici non insisteranno per avere
dettagli e non giudicheranno. Dovreste sentirvi abbastanza a vostro agio da poter rivelare qualunque cosa desideriate ad un vero amico.

Che cosa fare con i conoscenti? Questa è una situazione più complicata, ma una risposta sintetica è: non dovete nessuna spiegazione ad un conoscente. La cosa fondamentale è dire qualcosa che allontani la conversazione dall’argomento il più velocemente e facilmente possibile. Ad esempio “No, la mia famiglia vive altrove”; “Passo le vacanze con amici”. Potete chiedere delle loro famiglie come  scappatoia o potete rispondere brevemente e affabilmente cambiare argomento, ad esempio dicendo “Ho trascorso la cena di Natale con i miei amici..quali film ti piacerebbe vedere?”.

Se hai in qualche modo contribuito ai problemi nella tua famiglia, intenzionalmente o no, ammettilo. Non c’è un limite di tempo per confessare o per diventare una persona migliore. Crescere in una famiglia abusante rende più difficile capire come avere relazioni positive o assumere comportamenti sani. Perdona te stesso, chiedi perdono agli altri, se è il caso di farlo, e vai avanti. Sei pronto per dimostrare a te stesso che tu non hai paura di provare a diventare una persona più adulta. Aspettati qualche volta di sentirti triste.

downloadTu non hai chiesto di nascere in una famiglia che ti svaluta o non ti rispetta per ciò che sei. Hai perso molto, essendo stato ingannato dall’idea falsa di una famiglia amorevole. Ma tu sei anche un sopravvissuto che ha scelto di rompere il silenzio e portare a termine il ciclo di abusi. Occorre coraggio e consapevolezza per liberarti dalla rete tossica, come capro espiatorio. Solo per questa immensa ragione, meriti di sentirti bene con te stesso.
Se ti serve aiuto, chiedilo. Se pensi di avere bassa autostima, senso di colpa, ansia, paura o tristezza, dopo aver effettuato il “No contact”, tu puoi fare terapia presso un consulente esperto, che può aiutarti a ricostruire il senso di te e a superare il tuo passato traumatico, facendoti sentirti più stabile, sicuro e di nuovo in pace con il mondo.


Un Grazie di ❤ per l’amorevole lavoro di traduzione dall’inglese all’italiano a Francesca M., Ivana Cariola, Paola P.,  Ethan Bonali  (attivista transgender) e ad altre persone che hanno preferito non essere citate (se doveste cambiare idea vi aggiungerei subito).

articolo di  Glynis Sherwood
fonte: http://glynissherwood.com/no-contact-the-scapegoats-last-resort/

Questa voce è stata pubblicata in libri e pubblicazioni, Uncategorized e contrassegnata con , , , , , , . Contrassegna il permalink.

5 risposte a Il “no contact” – l’ultima risorsa del capro espiatorio

  1. Von Calypso ha detto:

    ho chiuso ogni contatto con mio padre anni fa (sette) e solo successivamente ho capito chi fosse… ma non importa (me lo sono lasciata alle spalle a capodanno di quest’anno) adesso vivo con una sua brutta copia….e la prendo come una sfida. perchè un padre e un partner sono ruoli diversi.
    Per chi come me non ce la fa a liberarsi di certi legami (ho eliminato mio padre ma non ce la faccio ad eliminare l’uomo che vive con me) l’unica cosa è non contare su di loro…e andare avanti per la propria strada…
    Non raccontare più niente…rispondere imperturbabili alle loro provocazioni…. non alimentate il suo delirio….vi scontrerete contro una bestia che andrà in delirio (ve lo posso assicurare) perchè voi non reagite come loro si aspettano….dovete essere innanzi tutto essere grati/e a voi stessi/e… del vostro dono e perseguirlo come se lui/lei non esistesse. Contate su di voi e basta. Non è facile…. ci arriverete per gradi.
    Imparate ad usare le sue stesse armi contro di lui/lei… negate l’approvvigiamento narcisistico suo e offritegli un caffè….gentilezza… siate quelli che siete: persone gentili.Affrontate il problema da un punto di vista più alto… perchè è così il vostro…più alto.
    Io non scendo al suo livello, non mi disumanizzo come vorrebbe lui… io sono io…io sono una persona che dona amore, partecipazione e lo offro anche a lui….adesso capisco il senso del gesto di “porgere l’altra guancia” è un gesto potente… è un gesto che destabilizza loro ma ci vuole molta forza per farlo…. io lo faccio perchè umanamente non me la sento di lasciarlo in mezzo ad una strada e NON lo faccio per paura della sua opinione…lo faccio perchè io sono un’essere umano…lui non so….
    il no contact è questo. Distaccarsi emotivamente da qualcuno senza mettere in pericolo la propria umanità.

    Piace a 2 people

  2. Metempsicotica ha detto:

    Non ci riesco mai del tutto. Mi sento in colpa e non ho i mezzi economici né per essere autonoma né per avere un aiuto professionale. C’è da dire che anche quando sono riuscita a essere più lontana geograficamente ho sempre oscillato tra il distacco e il senso di colpa per il distacco stesso (generatomi ovviamente dalla persecutrice), quindi so che eventualmente il distacco dovrebbe essere – ahimé – totale… Forse salverei solo mio padre, ma non potrei vederlo senza vedere il resto della famiglia.

    Piace a 1 persona

  3. Metempsicotica ha detto:

    L’ha ribloggato su Racconti della vita danneggiata.e ha commentato:
    “Nella nostra cultura c’è un potente pregiudizio giudaico-cristiano contro il No Contact. I taciti credo quali “Perdona e dimentica” e “Porgi l’altra guancia”
    sono contrari alla necessità di proteggersi dall’abuso. Il No Contact è anche una minaccia al mito della buona famiglia. Di conseguenza, i capri espiatori che utilizzano il No Contact
    sono spesso giudicati con durezza e falsamente accusati di essere insensibili,menefreghisti e ostili – esattamente le caratteristiche del comportamento delle persone che abusano.”

    "Mi piace"

  4. DONATELLA ha detto:

    ho scelto il no contact inconsciamente ma consapevole che era la strada giusta. ho trovato in questo articolo la conferma che le mie intuizioni (ultima quella di non rispondere nemmeno a messaggi o telefonate) sono la via per la guarigione.
    Il problema è che l’abusante (mio padre, nonno dei miei figli), si sta comportando come una vera fiera: capito che con me non riesce a trovare il varco, sta circuendo emotivamente i miei ragazzi sotto le mentite spoglie del nonnino indifeso ed abbandonato, per poi, al primo riavvicinamento da parte loro, sferrare i suoi soliti attacchi.

    Piace a 1 persona

  5. Alessandra ha detto:

    Sono stata cresciuta da una famiglia abusante,mamma drogata e alcolizzata e fratello molto violento.sono andata a fare delle stagioni estive su a Canazei per levarmeli definitivamente e ho conosciuto il mio ex partner colui che pensavo fosse un mio fratello,amico e compagno ma alla fine è uscito per quello che è, solo un narcisista.ho conosciuto la sua famiglia che mi avevano fatto credere di essere come una figlia e ci ho creduto non avendone avuta una.ho chiuso ogni rapporto con la mia famiglia originale e mi sono aggrappata a quella finta.sono andata a vivere a milano,a casa dei miei ex suoceri,sono rimasta incinta e da allora è stato un delirio per me.lui mi ha mancato di rispetto in ogni modo e la sua famiglia lo ha sempre appoggiato…stendo un velo pietoso perché solo a ricordare mi viene lo schifo…
    Comunque a maggio è morta la mia nonna e li ho ritrovato la mia famiglia originale.mamma è un po’ migliorata ma rimane solo una ex tossica e per ora ex alcolizzata ma mio fratello si è fatto curare,è andato da una psicologa e mi ha dimostrato di aver fatto dei cambiamenti…a fine giugno sono venuta in vacanza con il mio ex compagno è finalmente c’è stata la rottura finale almeno da parte mia.una notte io sono andata in bagno e quando mi sono rimessa a dormire lui ,con il mio bambino in mezzo si è permesso di dire che avevo avuto rapporti sessuali con mio fratello…al mattino l’ho accusato pubblicamente ed è scappato…
    Grazie al mio fratello e a una mia cara amica che mi ha aperto gli occhi sui narcisisti io mi sono presa un legale,vivo a Grosseto,a settembre mio figlio andrà alla materna,io a lavoro e inizierò il patteggiamento.e ora sono agguerrita più che mai,per me è mio figlio.e la cosa più bella è che mio fratello è realmente cambiato e ora mi posso fidare di lui.non è mai troppo tardi se esiste il bene e le persone hanno una coscienza.ciao

    "Mi piace"

Lascia un commento